lunedì 24 novembre 2008

Ebano, di Ryszard Kapuscinski (15)

L’immagine dell’Africa piu’ diffusa in Europa? Fame, bambini scheletrici, terra riarsa e crettata, bidonville, carneficine, Aids, torme di profughi senza tetto, senza vestiti, senza medicine, senza acqua ne pane.

E il mondo corre in aiuto.

Come in passato, cosi anche oggi l’Africa e’ vista oggettualmente, come il riflesso di un’altra stella, come territorio e campo d’azione di colonizzatori, mercanti, missionari, etnografi, organizzazioni umanitarie (nella sola Etiopia ne funzionano piu’ di ottanta).

E invece, a parte tutto il resto, essa esiste anche in se’ e per se’. un secolare, chiuso continente a parte, dove coesistono boschi di banana, magri campicelli di manioca, giungle, lo sterminato Sahara, fiumi in via di prosciugamento, boscaglie che si diradano, mostruose citta’ malate: una zona del mondo percossa da un’inquieta, violenta carica di elettricita’.

Tratto da Ebano, di Ryszard Kapuscinski (edizioni Feltrinelli)


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