E’ nata una nuova sezione all’interno di Robato Msafiri Blog: FotoBlog, creata per immergersi in alcuni spaccati di vita quotidiana e per assaporare un po’ di immagini del made in Kenya tra curiosità particolarità e stranezze…
Buona visione!
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Buona visione!
CERTIFICATO DI ATTRAVERSAMENTO DELL’EQUATORE
Quando me lo avevano detto la prima volta pensavo fosse una barzelletta… poi, vivendo a cavallo dell’equatore, prima o poi capita di doverlo attraversare e… e di scoprire cosa significa valicare questa linea invisibile eppur tangibile.
Era circa un’anno fa, durante il mio primo safari in autonomia lungo le strade della Rift Valley, cartelli che indicano “You are now crossing the equator” (tu stai ora attraversando l’equatore), quando mettiam virtualmente la freccia e ci fermiam per una fotografia. Sotto questi cartelli, a metà strada tra il turistico e l’informazione, stazionano i tanti che devono sbarcare il lunario inventandosi qualcosa per poter racimolare qualche soldo. Cosa poter mai proporre in alternativa alle tante statue e statuine, collane e collanine? Il “Certificato di attraversamento dell’equatore” rilasciato dopo aver assistito e partecipato all’esperimento fisico sul fenomeno dell’acqua e del magnetismo (?) terrestre.
Penserete: un inutile fenomeno da baraccone? L’ennesima fregatura per turisti?
La risposta (e l’esperienza!) potrà invece farvi rimanere a bocca asciutta…
L’omarino prepara i suoi strumenti, fa venti passi (20 metri) in direzione nord, si ferma e inizia a versare l’acqua dentro ad un recipiente sul cui fondo c’è un piccolo buco che tiene chiuso con un dito. Strappa da terra un filo d’erba e mi chiede se sono pronto, invitandomi di stare ben attento e a osservare: l’omarino mette la pagliuzza nel recipiente pieno d’acqua e toglie il dito dal buco… l’acqua inizia a fluire via creando un vortice… la pagliuzza inizia a sua volta a ruotare, seguendo il flusso rotatorio dell’acqua… l’acqua (e la pagliuzza) giran in senso orario (o antiorario, non ricordo bene). Beh, tutto qui direte voi? Beh certamente no, l’omarino mi guarda, ritorna sotto il cartello dell’equatore e questa volta fa altrettanti venti passi (20 metri) in direzione sud… ripropone la stessa trafila, acqua dito buco pagliuzza, ma l’acqua e il filo d’erba questa volta girano in senso opposto!!! Con moto antiorario! (o orario, non ricordo più bene).
Lui mi guarda, osserva il mio volto sorpreso, l’esperimento non è ancora concluso, ritorniamo nuovamente sulla linea di mezzo, proprio sotto la segnaletica “Qui passa l’equatore”, ci accovacciamo, acqua dito buco pagliuzza, la mia faccia deve aver parlato da sola, meraviglia delle meraviglie! Quale magia è mai questa! La pagliuzza non si muove! L’acqua fluisce dal buco e la pagliuzza rimane immobile! Non si crea nessun flusso rotatorio! L’acqua non scorre ne in senso orario ne in senso antiorario! Siam sulla linea dell’equatore!!!
L’omarino raccoglie le sue poche cose, fotoricordo per immortalare l’evento-esperimento, ora son pronto per poter ricevere il mio attestato “to crossed the equator”!
Allora era proprio vero!
Robato Msafiri
Quando me lo avevano detto la prima volta pensavo fosse una barzelletta… poi, vivendo a cavallo dell’equatore, prima o poi capita di doverlo attraversare e… e di scoprire cosa significa valicare questa linea invisibile eppur tangibile.
Era circa un’anno fa, durante il mio primo safari in autonomia lungo le strade della Rift Valley, cartelli che indicano “You are now crossing the equator” (tu stai ora attraversando l’equatore), quando mettiam virtualmente la freccia e ci fermiam per una fotografia. Sotto questi cartelli, a metà strada tra il turistico e l’informazione, stazionano i tanti che devono sbarcare il lunario inventandosi qualcosa per poter racimolare qualche soldo. Cosa poter mai proporre in alternativa alle tante statue e statuine, collane e collanine? Il “Certificato di attraversamento dell’equatore” rilasciato dopo aver assistito e partecipato all’esperimento fisico sul fenomeno dell’acqua e del magnetismo (?) terrestre.
Penserete: un inutile fenomeno da baraccone? L’ennesima fregatura per turisti?
La risposta (e l’esperienza!) potrà invece farvi rimanere a bocca asciutta…
L’omarino prepara i suoi strumenti, fa venti passi (20 metri) in direzione nord, si ferma e inizia a versare l’acqua dentro ad un recipiente sul cui fondo c’è un piccolo buco che tiene chiuso con un dito. Strappa da terra un filo d’erba e mi chiede se sono pronto, invitandomi di stare ben attento e a osservare: l’omarino mette la pagliuzza nel recipiente pieno d’acqua e toglie il dito dal buco… l’acqua inizia a fluire via creando un vortice… la pagliuzza inizia a sua volta a ruotare, seguendo il flusso rotatorio dell’acqua… l’acqua (e la pagliuzza) giran in senso orario (o antiorario, non ricordo bene). Beh, tutto qui direte voi? Beh certamente no, l’omarino mi guarda, ritorna sotto il cartello dell’equatore e questa volta fa altrettanti venti passi (20 metri) in direzione sud… ripropone la stessa trafila, acqua dito buco pagliuzza, ma l’acqua e il filo d’erba questa volta girano in senso opposto!!! Con moto antiorario! (o orario, non ricordo più bene).
Lui mi guarda, osserva il mio volto sorpreso, l’esperimento non è ancora concluso, ritorniamo nuovamente sulla linea di mezzo, proprio sotto la segnaletica “Qui passa l’equatore”, ci accovacciamo, acqua dito buco pagliuzza, la mia faccia deve aver parlato da sola, meraviglia delle meraviglie! Quale magia è mai questa! La pagliuzza non si muove! L’acqua fluisce dal buco e la pagliuzza rimane immobile! Non si crea nessun flusso rotatorio! L’acqua non scorre ne in senso orario ne in senso antiorario! Siam sulla linea dell’equatore!!!
L’omarino raccoglie le sue poche cose, fotoricordo per immortalare l’evento-esperimento, ora son pronto per poter ricevere il mio attestato “to crossed the equator”!
Allora era proprio vero!
Robato Msafiri
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