
Perché l’Africa non ha bisogno di sola acqua e polenta, perché le persone non hanno bisogno di sole scarpe e vestiti… diffondo questa notizia trovata curiosando sul web perché in Africa c’è bisogno anche di computer e di tecnologia.
Se ne parlava anche con un tedesco trapiantato a vivere in Kenya sulla minuscola isoletta di Robinson Island, in una sera attorno al fuoco, scacciando zanzare, guardando le stelle, sentendo il fruscio delle palme mosse dal vento…
Computer in Africa, sviluppo tecnologico, una possibilità per i ragazzi del Kenya: che la tecnologia non sia soltanto un bene del Primo Mondo. Imparare per conoscere, imparare per studiare, imparare per lavorare, imparare per progredire, imparare per vivere…
Ma l’occidente non ha orecchie, “computer nelle capanne?” ma manca l’elettricità, i bambini vanno in giro scalzi, i pozzi, gli orfanotrofi, perché un computer? E anche io dico: perché no?
Il computer non è solo download o messenger, non è soltanto facebook o masterizzazione, computer in Africa può significare sviluppo, contatti e visibilità, ricerca e vendita.
E allora penso alla miriade di notebook e desktop ammassati in discarica, computer cambiati per seguir i tempo del frenetico ritmo e progresso della tecnologia, computer che qui non valgono niente e in Africa valgono molto.
Per far si che Selina (la ragazza nelle foto) non sia l’unica bambina, ma la prima di tanti.
Buona fortuna Africa
Roberto Msafiri
Se ne parlava anche con un tedesco trapiantato a vivere in Kenya sulla minuscola isoletta di Robinson Island, in una sera attorno al fuoco, scacciando zanzare, guardando le stelle, sentendo il fruscio delle palme mosse dal vento…
Computer in Africa, sviluppo tecnologico, una possibilità per i ragazzi del Kenya: che la tecnologia non sia soltanto un bene del Primo Mondo. Imparare per conoscere, imparare per studiare, imparare per lavorare, imparare per progredire, imparare per vivere…
Ma l’occidente non ha orecchie, “computer nelle capanne?” ma manca l’elettricità, i bambini vanno in giro scalzi, i pozzi, gli orfanotrofi, perché un computer? E anche io dico: perché no?
Il computer non è solo download o messenger, non è soltanto facebook o masterizzazione, computer in Africa può significare sviluppo, contatti e visibilità, ricerca e vendita.
E allora penso alla miriade di notebook e desktop ammassati in discarica, computer cambiati per seguir i tempo del frenetico ritmo e progresso della tecnologia, computer che qui non valgono niente e in Africa valgono molto.
Per far si che Selina (la ragazza nelle foto) non sia l’unica bambina, ma la prima di tanti.
Buona fortuna Africa
Roberto Msafiri


Ed ora, l’iniziativa che ha ispirato queste mie considerazioni, tratta dall’indirizzo web: http://faberlibertatis.org/wiki/Kibokoni#Associazione_ONLUS_.22Conoscersi_per_Crescere_Insieme.22
Kibokoni, donazione di PC a una studentessa keniota
Il progetto consisteva nel recuperare un computer portatile da donare a Selina, una giovane studentessa di Kibokoni, un villaggio del Kenya vicino a Malindi.
Il notebook verrà utilizzato dalla ragazza per poter prendere confidenza con il mondo informatico, per scrivere lettere e soprattutto per imparare la lingua italiana.
Caratteristiche del computer: Il computer portatile donato risulta essere un notebook Toshiba S1800-100 completo di mouse e zaino per il trasporto. Il sistema operativo installato è Xubuntu 6.06.
Collaborazione: Il progetto è stato creato grazie ad un contatto dell'associazione "Conoscersi per Crescere Insieme" di Pernumia (PD) che, nel mese di luglio 2006, ricercava un computer portatile da portare, nel loro prossimo viaggi in Kenya, a Selina Mobinda di Kibokoni.
Associazione ONLUS "Conoscersi per Crescere Insieme": È il progetto di educazione alla mondialità, alla interculturalità e alla solidarietà, attivo nella scuola primaria "A.Beolco" di Pernumia, istituto comprensivo "Zanellato" di Monselice.
L'esperienza personale di Paola Verna, presidente dell'associazione, e del dott. Andrea Dante, sommata alla conoscenza di una realtà fatta di villaggi di capanne di moltitudini di bambini e della scuola africana (Primary school di Kibokoni, Malindi) ha contribuito in modo determinante alla progettazione e realizzazione del percorso educativo-didattico che nell'arco di un decennio è andato ampliandosi e consolidandosi, tanto da coinvolgere alunni, insegnanti, genitori e per molti aspetti l'intera comunità di Pernumia.
Durante questi anni di lavoro il progetto ha sviluppato con gli alunni parecchie attività educative sia di conoscenza, intesa come confronto ed incontro della cultura africana, che di solidarietà, aprendo la mente di ciascuno, grandi e piccoli, e allargando così gli orizzonti. Attualmente vengono sostenuti economicamente negli studi circa 20 bambini della scuola primaria e secondaria di Kibokoni.
Selina è stata la prima bambina, ormai ventenne, ad essere adottata dai coniugi Andrea e Paola.
Kibokini è una scuola che sta crescendo sia per il numero degli alunni (attualmente 1.300) che per le strutture edilizie: sono state costruite, con le offerte raccolte in questi anni, delle aule arredate con banchi, una bibblioteca, i servizi igienici con doccie, un dormitorio per ospitare i bambini che abitano troppo lontano; ora è in corso la realizzazione di una mensa. L'istrizione per questi paesi significa porre le basi per uno sviluppo diverso, dare ai ragazzi gli strumenti per cambiare non solo la propria vita, ma anche quella delle generazioni future.
L'associazione ha sede in via Del Castello n° 18 a Pernumia (PD) e l'indirizzo e-mail è onluscpci@virgilio.it
Modalità di consegna e risultato: La spedizione, composta da un gruppo di amici e collaboratori dell'associazione, è partita a fine luglio 2006 da Verona con destinazione finale Mombasa. La preoccupazione più grande, all'arrivo a Mombasa, è stata quella di non riuscire a far passare in dogana il computer. Grazie all'esperienza del gruppo tutto è andato per il meglio e la donazione a Selina è andata a buon fine. Le immagini testimoniano il progetto portato a termine dall'Associazione di Promozione Sociale Faber Libertatis con enorme felicità di Selina e del gruppo.
http://www.faberlibertatis.org/
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