
Respirare camminando (1 giugno 09, lago d’Orta)
Sembra banale, quasi scontato, sicuramente è un atto involontario, ma che qualità ha il nostro respiro?
Inspirare espirare, inspirare espirare, l’addome che si gonfia (alla faccia delle mode dal ventre piatto!), il diaframma che si muove (ma cosa sarà mai?), la cassa toracica che prende forma (e il risuonare delle emozioni)…
Yoga, pranayama, training autogeno, breathwork, discipline orientali incontrano quelle occidentali, libri su libri, corsi su corsi, incontri su incontri, ed il respiro siamo noi… qui, ora, oggi.
Vita che scorre e che si manifesta, stress tensioni ed emozioni che prendono forma, modificazioni, attenzioni, prendere coscienza di un atto cosi semplice quanto complesso.
L’onda del mare, un palloncino che si gonfia, l’aria che sale e che scende… naso faringe petto polmoni gola, e poi ancora più giù, diaframma addome pelvi e ritorno, tecniche su tecniche, trattieni lascia andare, spingere giù, risalire…
Ma è cosi bello e cosi semplice respirare camminando, prendere l’onda sul ritmo del proprio passo, narici piede andata e ritorno, destra e sinistra un passo dopo l’altro il respiro…
Breath-walk-meditation, ma sarà poi importante trovare un nome? I nomi non son solo piccoli orticelli e altisonanti barriere? Cibo per una mente-che-mente…
E cosi ad ogni passo sento l’aria entrare nel mio corpo, dare forza e ritmo al mio cammino, per poi fuoriuscire purificando i pensieri… che si sia su un sentiero sulle sponde di un lago, su una spiaggia o in pianura, in salita o sotto il porticato di una città, il respiro ci accompagna contribuendo a disegnare il nostro essere.
Sembra banale, quasi scontato, sicuramente è un atto involontario, ma che qualità ha il nostro respiro?
Inspirare espirare, inspirare espirare, l’addome che si gonfia (alla faccia delle mode dal ventre piatto!), il diaframma che si muove (ma cosa sarà mai?), la cassa toracica che prende forma (e il risuonare delle emozioni)…
Yoga, pranayama, training autogeno, breathwork, discipline orientali incontrano quelle occidentali, libri su libri, corsi su corsi, incontri su incontri, ed il respiro siamo noi… qui, ora, oggi.
Vita che scorre e che si manifesta, stress tensioni ed emozioni che prendono forma, modificazioni, attenzioni, prendere coscienza di un atto cosi semplice quanto complesso.
L’onda del mare, un palloncino che si gonfia, l’aria che sale e che scende… naso faringe petto polmoni gola, e poi ancora più giù, diaframma addome pelvi e ritorno, tecniche su tecniche, trattieni lascia andare, spingere giù, risalire…
Ma è cosi bello e cosi semplice respirare camminando, prendere l’onda sul ritmo del proprio passo, narici piede andata e ritorno, destra e sinistra un passo dopo l’altro il respiro…
Breath-walk-meditation, ma sarà poi importante trovare un nome? I nomi non son solo piccoli orticelli e altisonanti barriere? Cibo per una mente-che-mente…
E cosi ad ogni passo sento l’aria entrare nel mio corpo, dare forza e ritmo al mio cammino, per poi fuoriuscire purificando i pensieri… che si sia su un sentiero sulle sponde di un lago, su una spiaggia o in pianura, in salita o sotto il porticato di una città, il respiro ci accompagna contribuendo a disegnare il nostro essere.
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