venerdì 12 settembre 2008

Chakula’s ramadan

Ore sette di sera, il sole correndo chissa’ dove lascia veloce il posto alla luna – siam in molti a fine lavoro radunati allo staff-gate in attesa di uno staff-bus che non arriva…

Mi siedo su un ceppo lasciando scivolare l’attesa, scostandomi dalle bouganville che piacciono tanto anche ai serpenti...

Un kikoi, una maglietta slavata e ciabatte che han visto tempi migliori, niente borsa a tracolla e pochi soldi sotto nella tasca, vorrei poter attirare meno attenzione possibile…

Destinazione notturna nelle vie del centro città, a prendere la nostra razione di chakula’s ramadam, a mischiarci unendoci all’affamata moltitudine muslim che si riversa nelle strade desiderosa di metter qualcosa sotto i denti. È da stamattina all’alba che bevono solo acqua non toccando alcun genere di cibo…

Sembra diversa la città al calar della notte, dove prima c’eran chiassosi ambulanti e carretti traballanti di frutta ora qualche lampada a cherosene illumina gli ultimi shop dalle porte ancora aperte, qualcuno bivacca nell’attesa di chissà che cosa, forse spinto dall’inerzia di un susseguirsi dei giorni che non cambiano mai…

Sotto pochi lampioni mal illuminati si iniziano a intravedere i primi venditori ambulanti, i primi banchetti allestiti alla bene meglio sulla strada e sui marciapiedi – sono per la maggior parte sguarniti, molte mani han gia fatto razzia riempiendo molliccie borse di plastica...

Curioso indico con un dito cio’ che il mio palato ancora non conosce, alternando il dolce al salato. Banchetto per banchetto anche la mia borsa si riempie di samosa, bagia, mshakiki, kaimati, vitumbua, mkate wa sina, mkate wa mofa…



Tuc tuc e si ritorna a casa, per non prendere troppa polvere mangiando sulla strada, per non dare troppo nell’occhio e per dare una scaldata alla nostra chakula da strada

Mungu bariki meza hii (Dio benedici questa tavola)


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