Corpi, tanti, che si sfiorano, si toccano. Profumi di spezie che avvolgono tutto. Mi immagino un suk visto dall’alto, un groviglio di gente che scorre, toccandosi, senza doversi chiedere scusa, senza sentirsi violate, come accade da noi su un autobus affollato. Il limite del nostro corpo si indebolisce, da confine diventa frontiera e la frontiera e’ terra di incontro, di scambio. Pigiati, sfiorati, strisciati, dopo un po’ ci si sente parte di una comunita’, di una specie. Per qualcuno e’ irritante. La corrente di esseri umani ti porta, al suo ritmo, lenta, e ti piace lasciarti trasportare.
Tratto da “Sensi di viaggio”, di Marco Aime’ (Edizioni Ponte alle Grazie)
Tratto da “Sensi di viaggio”, di Marco Aime’ (Edizioni Ponte alle Grazie)
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