venerdì 28 novembre 2008

Ebano, di Ryszard Kapuscinski (19)

Ormai erano persuasi che ogni volta che parlavano con qualcuno questi finesse immancabilmente per chiedere loro qualcosa: di fargli avere una borsa di studio, di trovargli un lavoro, di dargli dei soldi. L’interlocutore aveva sempre genitori malati, bambini a carico e non mangiava da vari giorni. Lamentele e piagnistei si ripetevano a ogni incontro: non sapevano piu’ come reagire, si sentivano cascare le braccia. Alla fine, seccati e delusi avevano preso una decisione: niente piu’ contatti, incontri o conversazioni. E ci si attenevano.

Spiegai ai due scozzesi che le pretese dei loro interlocutori derivavano dalla convinzione di molti africani che il Bianco abbia tutto, e comunque che abbia molto, molto piu’ del Nero. E che quando sulla strada appare un Bianco e’ come aver trovato la gallina dalle uova d’oro: deve approfittare dell’occasione, non puo’ permettersi di sprecarla. Tanto piu’ che in effetti molta di questa gente non possiede niente, ha bisogno di tutto e desidera tante cose. Inoltre bisogna considerare la differenza di abitudini e di aspettative.

Tratto da Ebano, di Ryszard Kapuscinski (edizioni Feltrinelli)

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