.jpg)
.jpg)
.jpg)
Tratto dal sito: http://www.maasai.com/
I Maasai sono sempre stati speciali. I loro mantelli rosso brillante li hanno resi immediatamente riconoscibili. Con la lancia in mano, sono calmi e coraggiosi, nonostante il pericolo. Le truppe armate britanniche che allontanarono i Maasai dalle loro terre nel tardo XIX° secolo avevano grande rispetto per questi membri di una tribù senza paura. Fino a poco tempo fa, per diventare guerriero, un ragazzo Maasai doveva uccidere da solo un leone, armato solamente della sua lancia.
Quando incontrerete per la prima volta un Maasai, probabilmente concorderete con Karen Blixen (Isak Dinesen) che ne parla così nel suo libro La mia Africa, descrivendo la sua esperienza di vita in Kenya:
"Un guerriero Maasai è una visione affascinante. I giovani posseggono al massimo grado quella particolare forma di intelligenza che noi chiamiamo chic; pur sembrando in perenne atteggiamento di sfida, irreali e selvaggi, rimangono fermamente coerenti alla loro natura ed ad un immanente ideale. Il loro stile non è rifacimento né imitazione di perfezione straniera; è cresciuto dentro di loro, ed è un'espressione della loro razza e della loro storia, le armi e l'eleganza stanno al loro Essere come i palchi stanno al cervo maschio."
Il Kenya riconosce più di cinquanta tribù natie. All'inizio del ventesimo secolo i Maasai erano la tribù dominante. Sono la sola tribù che ha conservato la maggior parte delle proprie tradizioni, dei propri usi, costumi e della propria cultura.
In comune con gli animali selvatici coi quali co-esistono, i Maasai hanno bisogno di molta terra. Diversamente da altre tribù in Kenya, i Maasai sono nomadi e pastori: vivono allevando mucche e capre.
Il dio dei Maasai è Engai; dapprima Engai creò i Maasai, diede loro il possesso di tutte le vacche del mondo e solo in seguito creò gli altri esseri umani. I Maasai calcolano la ricchezza di un uomo in base al numero di mucche possedute: chi non ne ha, viene considerato povero. Ecco perché si riferiscono alle tribù vicine di coltivatori e cacciatori-raccoglitori come "Ndorobo," intendendo i poveri.
I Maasai non hanno villaggi con costruzioni permanenti. Costruiscono un "enkang" (recinto per bestiame) per un gruppo di famiglie. L'enkang è un cerchio di capanne, una per famiglia all'interno di un recinto circolare di cespugli spinosi. In ogni famiglia è la donna che costruisce la capanna con sterco di mucca e fango. Periodicamente, il gruppo abbandona l'enkang e ne costruisce uno nuovo in un'area che fornisce più acqua e pascoli.
Tratto dal sito: http://www.maasai.com/
Lo scopo principale di Campi ya Kanzi è proteggere la terra dei Maasai del Kuku Group Ranch, e fare in modo che, se lo desidera, la comunità Maasai possa continuare a vivere secondo le sue tradizioni. La vostra permanenza a Campi ya Kanzi contribuisce realmente e concretamente alla realizzazione di questo obbiettivo. Non si deve dimenticare che per ogni giorno passato a Campi ya Kanzi, i $30 di Conservation Fee vengono destinati all'assistenza della comunità di Maasai e per proteggere la flora e la fauna indigena.
(per maggiori informazioni circa “Campi ya Kanzi”, consultare il sito sopra indicato)
I Maasai sono sempre stati speciali. I loro mantelli rosso brillante li hanno resi immediatamente riconoscibili. Con la lancia in mano, sono calmi e coraggiosi, nonostante il pericolo. Le truppe armate britanniche che allontanarono i Maasai dalle loro terre nel tardo XIX° secolo avevano grande rispetto per questi membri di una tribù senza paura. Fino a poco tempo fa, per diventare guerriero, un ragazzo Maasai doveva uccidere da solo un leone, armato solamente della sua lancia.
Quando incontrerete per la prima volta un Maasai, probabilmente concorderete con Karen Blixen (Isak Dinesen) che ne parla così nel suo libro La mia Africa, descrivendo la sua esperienza di vita in Kenya:
"Un guerriero Maasai è una visione affascinante. I giovani posseggono al massimo grado quella particolare forma di intelligenza che noi chiamiamo chic; pur sembrando in perenne atteggiamento di sfida, irreali e selvaggi, rimangono fermamente coerenti alla loro natura ed ad un immanente ideale. Il loro stile non è rifacimento né imitazione di perfezione straniera; è cresciuto dentro di loro, ed è un'espressione della loro razza e della loro storia, le armi e l'eleganza stanno al loro Essere come i palchi stanno al cervo maschio."
Il Kenya riconosce più di cinquanta tribù natie. All'inizio del ventesimo secolo i Maasai erano la tribù dominante. Sono la sola tribù che ha conservato la maggior parte delle proprie tradizioni, dei propri usi, costumi e della propria cultura.
In comune con gli animali selvatici coi quali co-esistono, i Maasai hanno bisogno di molta terra. Diversamente da altre tribù in Kenya, i Maasai sono nomadi e pastori: vivono allevando mucche e capre.
Il dio dei Maasai è Engai; dapprima Engai creò i Maasai, diede loro il possesso di tutte le vacche del mondo e solo in seguito creò gli altri esseri umani. I Maasai calcolano la ricchezza di un uomo in base al numero di mucche possedute: chi non ne ha, viene considerato povero. Ecco perché si riferiscono alle tribù vicine di coltivatori e cacciatori-raccoglitori come "Ndorobo," intendendo i poveri.
I Maasai non hanno villaggi con costruzioni permanenti. Costruiscono un "enkang" (recinto per bestiame) per un gruppo di famiglie. L'enkang è un cerchio di capanne, una per famiglia all'interno di un recinto circolare di cespugli spinosi. In ogni famiglia è la donna che costruisce la capanna con sterco di mucca e fango. Periodicamente, il gruppo abbandona l'enkang e ne costruisce uno nuovo in un'area che fornisce più acqua e pascoli.
Tratto dal sito: http://www.maasai.com/
Lo scopo principale di Campi ya Kanzi è proteggere la terra dei Maasai del Kuku Group Ranch, e fare in modo che, se lo desidera, la comunità Maasai possa continuare a vivere secondo le sue tradizioni. La vostra permanenza a Campi ya Kanzi contribuisce realmente e concretamente alla realizzazione di questo obbiettivo. Non si deve dimenticare che per ogni giorno passato a Campi ya Kanzi, i $30 di Conservation Fee vengono destinati all'assistenza della comunità di Maasai e per proteggere la flora e la fauna indigena.
(per maggiori informazioni circa “Campi ya Kanzi”, consultare il sito sopra indicato)
Nessun commento:
Posta un commento