domenica 18 gennaio 2009

L'elefante, tembo







E’ grande e grosso, visto da vicino incute un certo timore, ma e’ cosi bello che vorresti poterlo accarezzare giocando con la sua lunga proboscite…

L’elefante, ndovu o tembo in lingua swahili, e’ un animale pero’ comunque pericoloso a cui bisogna prestare una certa attenzione. Se inizia a barrire e ad allargare le orecchie, beh, non vi rimane che chiudervi sul vostro automezzo e cercare di allontanarvi… sempre che un automezzomezzo l’abbiate!

Durante i safari, spesso si possono ammirare placide famigliole che attraversano la strada con tutta la loro flemmatica lentezza: mamma o papa’ che da capofila ferman tutta l’allegra carovana alzando la proboscite al cielo per annusare l’aria e testare il vostro odore…

La vita media di un elefante si aggira sui 60 anni. Il maschio adulto arriva a pesare sulle 5-6 tonnellate, mentre la femmina non supera le 3,5 tonnellate. L’altezza varia invece dai 2,5 ai 4 metri. La sua alimentazione comprende 200 kg di vegetali al giorno bevendo oltre 300 litri di acqua… mica male per essere un erbivoro!

Una curiosita’: gli elefanti sono i soli animali che non possono saltare. Riescono pero’ benissimo ad accartocciare il vostro automezzo come una scatola di sardine…

Vederli liberi nei loro spazi, nella savana africana, mangiucchiare un ramoscello, abbeverarsi in una pozza d’acqua, fare il bagno per poi dopo, con la loro lunga proboscite, cospargersi il corpo di terra e polvere per proteggere dal sole la loro delicata pelle, beh, e’ una bella emozione.





Ma l’emozione piu’ grande, il fascino dell’Africa che ha pulsato dentro le mie vene, e’ stato poter vedere questi enormi erbovori fuori dai percorsi turistici dei parchi nazionali. Con Thomas, John e qualche altro loro amico masai, ci siam avventurati a piedi nel masailand - ai piedi del maestoso Monte Kilimangiaro dalla punta innevata - per andare alla boma di famiglia, un recinto spinoso fatto di rami d’acacia per protegger se stessi e gli animali dagli attacchi dei predatori… Terra rosso fuoco sotto i piedi, alberi di acacia a perdita d’occhio… sotto un sole cocente valutar le fresche tracce, rimanere in silenzio, ascoltare il vento, accucciarsi a terra per poi scovar a breve distanza un enorme branco… elefanti, tanti, belli e pericolosi, altamente irritabili a causa dei ragazzini del villaggio che per animare le giornate e annoiare la noia giocano a tirargli i sassi per poi scappare e mettersi allegramente a ridere... altro che star in salotto a giocare con la playstation!

Accucciarsi a terra, valutare il vento, sentir il masai rumoreggiare con la bocca e le mani un richiamo, evitar di rimaner chiusi in mezzo al branco, camminare, ascoltare, prudenza, porre molta prudenza, stare a terra, sono li’, a poca distanza da noi, potrebbero sentire il nostro odore se girasse il vento…

Beh, veder un branco di elefanti a piedi, alle falde del Kilimangiaro, in compagnia di un piccolo gruppo di uomini e donne masai, con la sola protezione della loro esperienza e del loro pugnale sotto il vestito, beh ragazzi, questa e’ tutta un’altra cosa… e c’è da gustarsi più volentieri il chai (thè) preparato alla boma

Al prossimo racconto di viaggio!

Robato Msafiri


PS: racconto di viaggio tratto dal safari di ottobre 2008 (Masailand, Amboseli, Tsavo Est & Ovest)






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