sabato 21 febbraio 2009

Altre notizie sull’albero del NEEM

IL NEEM NELLA TRADIZIONE

Fonte: http://www.joytinat.it/Neem.htm

Nella tradizione Indiana il Neem occupa un posto di prestigio fin dai tempi in cui furono composti i Veda; era chiamato “Sarva Roga Nivarini” che vuol dire “uno che può curare tutte le malattie e tutti i malati”; già da allora la tradizione santifica ed incoraggia l’uso di questa pianta.

Foglie di Neem vengono tenute in bocca al ritorno dai funerali; un decotto di foglie di Neem, fiori, jaggery e mango fresco viene bevuto al primo dell’anno per la salvaguardia della salute; il Mahatma Gandhi aveva inserito le foglie di Neem nella Sua dieta quotidiana (sembra per il potere “raffreddante”); quando in una abitazione c’è un ammalato, sulla porta si espone un ramo di Neem per accelerarne la guarigione.

Una legenda:
“Una figlia voleva fare un lungo viaggio ma la mamma, pur non condividendo, viste le insistenze, acconsentì ad una condizione: nel viaggio di andata la figlia avrebbe dovuto dormire sotto un albero di Tamarindo (mitologicamente vi vivono i demoni), mentre nel viaggio di ritorno avrebbe dovuto dormire sotto un albero di Neem. Al quarto giorno di viaggio, dopo aver dormito sotto un albero di Tamarindo, la giovane fu colta da febbre e si ammalò; non potendo proseguire, decise di tornare. Nel viaggio di ritorno, come promesso, dormì sotto l’albero di Neem ed al terzo giorno era guarita”.

A puro titolo di accenno:
nell’ Astangahrdaya Samhita di Vagbhata compare fra i componenti di preparati contro febbre, vomito, lebbra, veleno, prurito, malattie urinarie, ferite;
durante la gravidanza, per promuovere il corretto sviluppo del feto;
in preparati contro paralisi, tumori della parte inferiore, emorroidi, tisi, inappetenza, malattie cardiache, pazzia, epilessia;
anche nel Caraka Samhita contro il vomito, contro problemi di pelle, edemi, come antiprurito, per alleviare la febbre, contro il deperimento, tosse, alterazioni della regione scapolare.


IL NEEM IN AGRICOLTURA:
Il nome persiano del Neem è Azad-Darakth che tradotto vuol dire Albero Libero.
Fin dal 1930 circa in tutto il mondo si è progressivamente diffuso l’interesse per lo studio delle possibilità di utilizzo del Neem in agricoltura, come insetticida, pesticida ecc.; i risultati decisamente incoraggianti di tali ricerche hanno consentito di isolare specifici costituenti utilizzabili come base per la realizzazione di quei prodotti.
Fra quei costituenti vi è l’Azadiractina che ha dimostrato azione repellente sugli insetti.
Dal 1970 in poi alcune imprese Statunitensi e Giapponesi cominciarono a richiedere brevetti su questa ed altre sostanze estratte dal Neem, fino a che le richieste di brevetti sono salite ad oltre 40.
Il problema è degenerato fino a che nella regione meridionale Indiana del Karnataka più di 500.000 agricoltori manifestarono contro il brevetto sulla vita, brandendo rami di Neem.
In seguito il Governo Indiano, grazie all’intervento di Tribunali internazionali, è riuscito a far revocare alcuni brevetti.
A sostegno della posizione Indiana è intervenuto anche il Parlamento Europeo.


CONCLUSIONI:
Laddove ce ne fosse necessità, ancora una volta possiamo constatare che quanto affermato dall’Ayurveda, anche a proposito del Neem, trova ampio riscontro e riconoscimento, sempre a posteriori, da parte della Scienza Occidentale moderna che purtroppo, invece di dimostrare apprezzamento e gratitudine tenta, con dolo, di appropriarsi di qualcosa che l’India ha già donato generosamente all’Umanità

Fonte: http://www.joytinat.it/Neem.htm

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