Cos’e’ un viaggio? Qual’e’ il momento in cui il viaggio ha inizio?
Che cos’e’ una partenza? Quando c’e’ un arrivo?
La meta e’ l’arrivo del viaggio? E qual’e’ nel viaggio l’obiettivo?
Il mio viaggiare e’ sorpresa, cambio di programma, imprevisto. Andare per il gusto di andare, andare per il gusto di scoprire, andare per il gusto di vivere. Vivere appieno, nella sua totalita’, le sfumature di un viaggio. Fare della strada…
Il viaggio e’ l’obiettivo, non il luogo non la meta. La meta e’ solo una delle tante destinazioni possibili, un nome, non il viaggio. Calarsi nel movimento, fermarsi quando necessario, prendere e spendere il proprio tempo…
Nel viaggio oggi sembra che il tempo sia un fattore primario, fondamentale, ma il tempo non e’ che uno degli strumenti possibili. I tempi di attesa sembran delle maledizioni, non delle avventure. Il tempo d’attesa e’ parlare con il proprio vicino, soffermar l’attenzione, cogliere un particolare, incrociare uno sguardo…
Adattarsi, mettersi alla prova, calarsi nella parte, confrontarsi, rispettare, imparare… ecco dal viaggio c’e’ sempre qualcosa da imparare, qualcosa da cogliere, qualcosa per cui sorridere. Viaggiare e’ respirare tutte le situazioni possibili, andare incontro alla vita. Sta a voi scegliere quale.
Nel mio Kenya io viaggio con tutti i mezzi disponibili: i miei piedi, i taxi, le machine, i tuk tuk, i pulmini, le biciclette, i matatu… solo cosi riesco a cogliere con lo sguardo la valigia di legno di un anziano signore, i pacchi di cartone legati con una corda, il luogo dove le vecchie signore rugose (i dinosauri…) tengono i propri pochi averi (un pezzo di stoffa legato al collo), gli snack che sgranocchiano i giovani, i bambini che tornano a casa da scuola, le sfumature di una tribu’ rispetto ad un’altra…
Viaggiare per arrivare non mi ha mai interessato.
Buon viaggio.
R. Msafiri
Che cos’e’ una partenza? Quando c’e’ un arrivo?
La meta e’ l’arrivo del viaggio? E qual’e’ nel viaggio l’obiettivo?
Il mio viaggiare e’ sorpresa, cambio di programma, imprevisto. Andare per il gusto di andare, andare per il gusto di scoprire, andare per il gusto di vivere. Vivere appieno, nella sua totalita’, le sfumature di un viaggio. Fare della strada…
Il viaggio e’ l’obiettivo, non il luogo non la meta. La meta e’ solo una delle tante destinazioni possibili, un nome, non il viaggio. Calarsi nel movimento, fermarsi quando necessario, prendere e spendere il proprio tempo…
Nel viaggio oggi sembra che il tempo sia un fattore primario, fondamentale, ma il tempo non e’ che uno degli strumenti possibili. I tempi di attesa sembran delle maledizioni, non delle avventure. Il tempo d’attesa e’ parlare con il proprio vicino, soffermar l’attenzione, cogliere un particolare, incrociare uno sguardo…
Adattarsi, mettersi alla prova, calarsi nella parte, confrontarsi, rispettare, imparare… ecco dal viaggio c’e’ sempre qualcosa da imparare, qualcosa da cogliere, qualcosa per cui sorridere. Viaggiare e’ respirare tutte le situazioni possibili, andare incontro alla vita. Sta a voi scegliere quale.
Nel mio Kenya io viaggio con tutti i mezzi disponibili: i miei piedi, i taxi, le machine, i tuk tuk, i pulmini, le biciclette, i matatu… solo cosi riesco a cogliere con lo sguardo la valigia di legno di un anziano signore, i pacchi di cartone legati con una corda, il luogo dove le vecchie signore rugose (i dinosauri…) tengono i propri pochi averi (un pezzo di stoffa legato al collo), gli snack che sgranocchiano i giovani, i bambini che tornano a casa da scuola, le sfumature di una tribu’ rispetto ad un’altra…
Viaggiare per arrivare non mi ha mai interessato.
Buon viaggio.
R. Msafiri
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