Un salame spagnolo. Per i kenioti sembra una salsiccia cruda. “Ma che cos’è? Come si mangia? Ma non è meglio cucinarlo? NO!!!” Allora la mia memoria corre veloce alla bresaola di Freddie nei racconti di nonno Kazungu…
C’è chi lo vuole mettere in padella… e non c’è verso di fargli cambiare idea, it is pork!
Ma come fare a spiegare? Come fare a farglielo capire? Un salame è un salame, se ne taglia e se mangia ogni tanto qualche fetta…
C’è chi lo vuole mettere in padella… e non c’è verso di fargli cambiare idea, it is pork!
Ma come fare a spiegare? Come fare a farglielo capire? Un salame è un salame, se ne taglia e se mangia ogni tanto qualche fetta…
La curiosità culinaria per molti kenioti è pari a ZERO. Molti piatti provenienti da fuori dei loro confini (sia quelli di Stato, sia quelli tribali!) sono snobbati e non ben apprezzati, soprattutto non vengono capiti.
“Evviva l’ugali!” direbbe qualcuno preferendo un piatto di insipida polenta ad un bel piatto fumante di maccheroni…
La povertà non è nelle tasche, ma la si porta appresso come una zavorra nella propria testa…
Provate ad invitare un keniota in pizzeria: riuscira’ a ordinare, dopo aver letto tutto il menu’ in un tempo infinito, sempre la solita pizza, una margherita con la carne trita.
Muwe na chakula chema! (Buon appetito a tutti!)
Robato Msafiri
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