In Kenya, come per magia, tutto si svolge alla luce del sole, commercianti lavoratori e artigiani (ma anche tanti procaciatori e nullafacenti), allo spuntare dell’alba – sino al tramonto – montano e smontano, imbastiscono e finiscono, creano e vendono, producendo le loro merci e il loro businnes per strada…
Sarte con matasse di fili e machine da cucire, intagliatori di legno con segne e scalpelli, biciclettai con rottami a due ruote, signore con pentoloni giganti che rimescolano ugali e cucinano fagioli… ognuno con cio’ che ha, ognuno con quel poco che possiede, ognuno per quel che il destino e il caso della vita gli ha insegnato e dato da fare per poter campare…
Sarte con matasse di fili e machine da cucire, intagliatori di legno con segne e scalpelli, biciclettai con rottami a due ruote, signore con pentoloni giganti che rimescolano ugali e cucinano fagioli… ognuno con cio’ che ha, ognuno con quel poco che possiede, ognuno per quel che il destino e il caso della vita gli ha insegnato e dato da fare per poter campare…
E allora ci si riversa in massa per strada allo spuntare della luce del sole, chi su un marciapiede, chi direttamente in strada, chi sotto l’ombra di una piañta di chinino…
Pole pole si tira la giornata, si conversa, si apprendono notizie, si produce e si vende, si guarda la vita scorrere…
Non c’e bisogno di corrente elettrica e di soldi che mancano per poterla pagare, sotto la luce del sole tutto scorre ugualmente.
E se venisse sera? Allora bastera’ la luce di una candela o la fiamma di una lampada a cherosene…
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