Appunti del 29 agosto 2008
Spalmarsi un po’ di crema sulla pelle e poi prendere e andare, lungo la spiaggia, nel primo mattino, dopo aver atteso il placarsi dell’improvvisa e torrenziale pioggia equatoriale…
I piedi a pelo d’acqua, tenui riflessi del sole sul manto ondulato dell’oceano…
In lontananza, in mezzo al mare, dove la bassa marea forma banchi di sabbia o fa affiorare blocchi di corallo, molti fishermen (pescatori) sono gia’ al lavoro. Camminano a testa bassa, qualcuno pesta anche i piedi, cercando chissa’ qualche diavoleria per muzungu (vongole? telle?) da vendere ai vari hotel-ristoranti e a qualche turista-residente desideroso di vivere anche a tavola la sua Africa…
A rompere la quiete mattutina della spiaggia solo qualche beach boys annoiato che staziona davanti all’hotel di turno, in attesa che emerga dal lettino prendisole qualche bradipo-muzungu dalla pelle troppo arrossata dal sole per potergli proporre qualche sensazionale “affarone”, dal “safari blu” all’isola dell’amore, da qualche souvenir a qualche malaya…
Oltre la barriera corallina qualche dhow trasportato dal vento e’ gia di ritorno, sulla riva qualcuno ripara la propria barca o la prepara per l’ennesima escursione per muzungu munita di griglia…
Ruvidi i miei piedi affondono nella soffice sabbia bagnata, piedi che schivano una gigante medusa rossa grande come una noce di cocco… vorrei poterla salvare, la bassa marea l’ha colta alla sprovvista ed ora e’ li’ morente sulla sabbia che si contorce sotto al sole equatoriale, ma come fare a salvarla? Morte tua o ustione mia? Con i piedi cerco di spruzzargli addosso un po’ di acqua di mare, ma la natura e’ piu forte e determinate, e fara’ inevitabilmente il suo corso…
E cosi camminare guardando lontano, sentire il vento accarezzare la pelle e gioire per questa improvvisa opportunita’ di arrivare un po’ piu’ tardi al lavoro…
E cosi arrivare sino in centro, con il sole gia’ alto a picco sulla testa – 5 km a piedi per una mattina di liberta’ – mai piu’ senza carta e penna, perche’ la gioia e lo stupore non scaturiscono solo dalle grandi ed eclatanti opere, ma affiorano anche dalle piccole cose di tutti i giorni, in cui tutto e’ possibile sul cammino della vita, basta soltanto sentirsi aperti e ricettivi, e la vita si manifesta, con il proprio sorriso.
E’ ora di tornare al lavoro, Kwaeri (bye bye)
Nessun commento:
Posta un commento