domenica 28 settembre 2008

Ebano, di Ryszard Kapuscinski


Non ho parole per descrivere questo libro, altre pagine di reportage e di letteratura che foglio avide, ogni sera, ogni momento libero, per essere rapito ed entrare nella sua avventura.

Ryszard Kapuscinski, e’ nato in Polonia orientale, oggi Bielorussia, nel 1932. Terminati gli studi, sino al 1981 ha lavorato come corrispondente estero dell’agenzia di stampa polacca PAP. Nel corso della sua lunga carriera ha avuto numerosi riconoscimenti. L’Universita’ degli studi di Udine gli ha conferito la Laurea honoris causa in traduzione e mediazione culturale del 2006. E’ morto a Varsavia nel 2007.

Ma non bastano queste poche e scarne parole per definire la sua opera:

R.K. e’ stato un viaggiatore curioso e acuto che si e’ calato nel continente africano e se ne e’ lasciato sommergere, rifuggendo tappe obbligate, stereotipi e luoghi comuni. Va ad abitare nelle case dei sobborghi piu’ poveri, brulicanti di scarafaggi e schiacciate dal caldo, si ammala di malaria celebrale, rischia la morte per mano di un guerrigliero, ha paura e si dispera. Ma non perde mai lo sguardo lucido e penetrante del reporter e non rinuncia all’affabulazione del grande narratore: che parlino di Amin Dada o della tragedia in Ruanda, di una giornata in un villaggio o della citta’ di Lalibela, tassello dopo tassello le pagine di Ebano compongono un vivido mosaico di un mondo carico di inquetudine.


Ed ora la parola alla penna di Ryszard Kapuscinski:

Ho trascorso in Africa diversi anni. Vi andai la prima volta nel 1957 e per i successivi quarant’anni approfittai di ogni occasione per tornarvi. Viaggiavo continuamente. Evitavo i percorsi ufficiali, i palazzi, i personaggi importanti e la grande politica. Preferivo chiedere occasionali passaggi, sui camion percorrere il deserto coi nomadi, farmi ospitare dai contadini della savana tropicale. La vita di questa gente e’ una fatica continua, una tribolazione sopportata con incredibile serenita’ e resistenza.
Questo libro non parla quindi dell’Africa, ma di alcune persone che vi abitano e che vi ho incontrato, del tempo che abbiamo trascorso insieme. L’Africa e’ un continente troppo grande per poterlo descrivere. E’ un oceano, un pianeta a se’ stante, un cosmo vario e ricchissimo. E’ solo per semplificare e per pura comodita’ che lo chiamiamo Africa. A parte la sua denominazione geografica, in realta’ l’Africa non esiste.

R.K.

Ebano, di Ryszard Kapuscinski (edizioni Feltrinelli)

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