In molte comunita’ africane si da’ ai bambini un nome legato a un avvenimento che ha avuto luogo il giorno della sua nascita. Edu era l’abbreviazione di education, perche’ il giorno delal sua nascita era stata aperta la prima scuola del suo villaggio.
Nelle zone dove il cristianesimo e islam non si sono ancora solidamente impiantati la varieta’ dei nomi propri e’ illimitata. Una varieta’ che testimoniava la poesia di gente capace di chiamare il proprio figlio Mattino Corroboante (se e’ nato all’alba) o Ombra d’Acacia (se e’ venuto alla luce sotto un’acacia).
Nelle comunita’ che non conoscevano la scrittura i nomi servivano a perpetuare gli avvenimenti principali della storia passata o pesente. Se il bambino era nato mentre il Tanganica otteneva l’indipendenza, lo si chiamava Indipendenza (in lingua Swahili, Uhuru). Se I genitori erano entusiasti del presidente Nyerere, potevano chiamare Nyerere il loro figlio.
In questo modo, nel corso dei secoli si formo’ una storia non tanto scritta quanto parlata, con un grado fortissimo, poiche’ molto personale, di identificazione: il mio nome, che tramanda un evento iscritto nella memoria del mio popolo, esprime la mia identita’ con esso.
L’avvento del cristianesimo e dell’islam ridusse questo rigoroso mondo di poesia e di storia a qualche decina di nomi tratti dalla Bibbia e dal Corano. Da allora non ci furono piu’ che James e Patrick, oppure Ahmed e Ibrahim.
Tratto da Ebano, di Ryszard Kapuscinski (edizioni Feltrinelli)
Nelle zone dove il cristianesimo e islam non si sono ancora solidamente impiantati la varieta’ dei nomi propri e’ illimitata. Una varieta’ che testimoniava la poesia di gente capace di chiamare il proprio figlio Mattino Corroboante (se e’ nato all’alba) o Ombra d’Acacia (se e’ venuto alla luce sotto un’acacia).
Nelle comunita’ che non conoscevano la scrittura i nomi servivano a perpetuare gli avvenimenti principali della storia passata o pesente. Se il bambino era nato mentre il Tanganica otteneva l’indipendenza, lo si chiamava Indipendenza (in lingua Swahili, Uhuru). Se I genitori erano entusiasti del presidente Nyerere, potevano chiamare Nyerere il loro figlio.
In questo modo, nel corso dei secoli si formo’ una storia non tanto scritta quanto parlata, con un grado fortissimo, poiche’ molto personale, di identificazione: il mio nome, che tramanda un evento iscritto nella memoria del mio popolo, esprime la mia identita’ con esso.
L’avvento del cristianesimo e dell’islam ridusse questo rigoroso mondo di poesia e di storia a qualche decina di nomi tratti dalla Bibbia e dal Corano. Da allora non ci furono piu’ che James e Patrick, oppure Ahmed e Ibrahim.
Tratto da Ebano, di Ryszard Kapuscinski (edizioni Feltrinelli)
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