sabato 15 novembre 2008

Ebano, di Ryszard Kapuscinski (8)

Sono qui ospite di Thiam e di suo fratello Yamar. Entrambi lavorano a Dakar, dove li ho conosciuti. Che fanno? Dipende. Meta’ degli abitanti di una citta’ Africana non ha un’occupazione fissa, un lavoro stabile. Commerciano in questo e quello, lavorano come facchini, fanno i guardiani. Come loro se ne trovano a dozzine, sempre a disposizione, al servizio, in affitto di chi li vuole. Eseguono l’incarico, intascano la paga e spariscono senza lasciare traccia. A volte possono anche restare con voi per anni, dipende solo da voi e dai vostri soldi. Parlano sempre di tutti i lavori che hanno fatto. Che cosa hanno fatto? Migliaia di cose, praticamente di tutto! Stanno in citta’ perche’ li la vita e’ piu’ facile, meno dura, talvolta si riesce a guadagnare qualcosa. Appena racimolano qualche soldo, comprano dei regali e tornano al villaggio, a casa, dalla moglie, dai figli, dai cugini.

Tratto da Ebano, di Ryszard Kapuscinski (edizioni Feltrinelli)


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