sabato 15 novembre 2008

Ebano, di Ryszard Kapuscinski (9)

Potevo arrivare sul luogo solo in autobus, ma avrei dovuto andare alla stazione all’alba, per riuscire a trovar posto. E cosi alla mattina ci andai. Al cancello spuntarono subito alcuni ragazzi che mi chiesero dove volessi andare. A Podor, risposi. Mi accompagnarono piu’ o meno al centro della piazza e mi piantarono li senza una parola. Trovandomi solo in quel luogo deserto, fui immediatamente circondato da una torma di venditori infreddoliti che tentavano di rifilarmi le loro merci: gomme da masticare, biscotti, sonagli per neonati, sigarette sfuse e a pacchetti. Non volevo niente ma loro continuavano a starmi intorno, in mancanza di meglio da fare.

L’uomo bianco e’ un fenomeno cosi strano, un alieno piovuto da un pianeta talmente diverso che lo si puo’ stare a guardare senza annoiarsi per ore e ore. Ma dopo un po’ al cancello comparve un secondo passeggero, seguito a sua volta da un altro, per cui I mercanti si diressero in massa verso di loro.

Tratto da Ebano, di Ryszard Kapuscinski (edizioni Feltrinelli)


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