Fa strano vederla con una gonna scolorita e sgualcita, una canotta sfilacciata che ha visto tempi migliori, cibatte infradito e una pettinatura alquanto hippie – lei e’ una ragazza muzungu sui 25 anni dall’accento inglese che si fa pagare il conto del ristorante da un ragazzo di colore, praticamente una scena alquanto bizzarra sulla placida costa del Kenya…
Siamo nell’entroterra di Gede, in un ristorantino very local in cui mi godo riso biriani in salsa di cocco con un trancio di pesce fritto (wali biriani wa nazi na samaki), lui ha una camicia pulita dentro pantaloni stirati, lei addenta qualcosa con le mani, la televisione proietta una lagnosa telenovela indiana e tutto il ristorante è impallato davanti allo schermo a guardare le immagini senza capire una sola parola di hindi.
Chiamo il boy perché ho finito di mangiare il mio piatto di chakula (cibo) e vorrei lavarmi le mani. L’improbabile coppia se ne è appena andata, pago il conto di circa 4 euro con bibita e riprendo la moto destinazione Watamu, il sole fuori è dritto sulla fronte e il vento si diverte a prendermi a schiaffi…
Bye bye hippie muzungu, buona avventura in questo Kenya.
Siamo nell’entroterra di Gede, in un ristorantino very local in cui mi godo riso biriani in salsa di cocco con un trancio di pesce fritto (wali biriani wa nazi na samaki), lui ha una camicia pulita dentro pantaloni stirati, lei addenta qualcosa con le mani, la televisione proietta una lagnosa telenovela indiana e tutto il ristorante è impallato davanti allo schermo a guardare le immagini senza capire una sola parola di hindi.
Chiamo il boy perché ho finito di mangiare il mio piatto di chakula (cibo) e vorrei lavarmi le mani. L’improbabile coppia se ne è appena andata, pago il conto di circa 4 euro con bibita e riprendo la moto destinazione Watamu, il sole fuori è dritto sulla fronte e il vento si diverte a prendermi a schiaffi…
Bye bye hippie muzungu, buona avventura in questo Kenya.