martedì 5 agosto 2008

Piove sul Malindi-Bus


Eh... dicon dell’Africa...

Col fischio che fa caldo, la stagione delle pioggie non è ancora finita, e siccome siam nell’emisfero sud, qui è ancora inverno…

Beh, inverno… una parola un po’ grossa, per noi muzungu potrebbe suonare quasi ridicola, alla sera anche se tira vento non indossiam maglioni di lana o giacche pesanti come tanti askari-pinguini color dell’ebano, ma una maglia a manicha lunga non la si disprezza…

Tanto che di giorno in spiaggia, delle volte, tira una brezza cosi fredda da non riuscire a stare. E magari dopo due ore spogliarsi completamente vittime del caldo assassino, imprecando per non aver portato con se’ l’amica crema solare.

Piove, ed e’ tempo di pioggie, ed ogni giorno immancabilmente il monsone si fa sentire, sia che ci sia nuvolo o che ci sia il sole. Tutto e’ un’esplosione di verde, di piante e giardini in fiore, di campi rigogliosi e strabordanti di vita.

Di vita pulsante, di vita che si manifesta in tutte le sue forme... anche strisciante. Perche’ con le pioggie non abbondano solo i centimetri d'acqua e i colori, ma abbondano anche i dudu.

I dudu sono vermi giganti, millepiedi obesi e relativamente veloci, scherzosamente ribattezzati “Malindi-bus”. E allora ogni tanto, dopo qualche passo, senti un “crack”, ti guardi sotto i piedi e scomodi qualche santo. Non ci puoi fare niente, son cosi tanti! E tutti con istinto suicida...


Un giorno mi son messo a guardarne due, uno sopra l’altro, che si dimenavano e che fremevono in un impulso di passione. Ore, son durati delle ore, tutto in un equilibrio precario di mille zampine d’amore.

Malindi, piove che piove, e non c’e’ la televisione...

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